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approfondimenti

Educazione affettiva: il ruolo dei genitori

Se colpevolizziamo noi stessi o i nostri figli per i sentimenti di odio o di rabbia, determiniamo due conseguenze: impedire un sentimento che comunque esiste con la conseguenza di inibirne gli affetti oppure l’odio può trasformarsi in sordo rancore. L’odio e la rabbia se non accolte ed educate continuano a persistere dentro di noi. L’eccesso di amore accanto all’eccesso di odio sono posizioni...
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Educare alla rabbia – 2 –

La rabbia può essere considerata quindi il “calderone” dove ribollono tante altre emozioni: frustrazione, impotenza, preoccupazione, delusione, ecc.., ma non può essere considerata come positiva o negativa. E’ un’emozione e in quanto tale noi la proviamo, e nessuno può dire che sia giusto o sbagliato provarla. Discutibile e giudicabile può essere la modalità attraverso la quale esprimiamo questa e...
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Educare alla rabbia – 1-

Le nostre emozioni ci guidano e ci accompagnano nell’affrontare le situazioni della vita quotidiana. Ogni emozione ci porta a mettere in atto dei comportamenti caratteristici. Se per quel che riguarda le emozioni, considerate dalla maggioranza delle persone come “positive”, l’espressione dei comportamenti connessi non crea in linea di massima nessun problema, lo stesso non si può dire per emoz...
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Crescere: esperienze formative tra rischio educativo e pericolo

Vivere comporta sempre un certo rischio; e tanto più si è vivi tanto maggiore è il rischio Ibsen Come esprime bene Ibsen, il “rischio” è un fattore naturalmente insito nella vita della persona, al punto che un’esistenza è tanto più ricca quanto più una persona è stata capace di mettersi in gioco nell’arco della vita stessa. Ecco che si evidenzia allora, nel panorama attuale, un paradosso: ...
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Amore e odio in adolescenza

L’adolescenza si caratterizza come un periodo di trasformazioni e di cambiamenti che coinvolgono la ragazza/o su tutti i versanti: su quello fisico-corporeo che subisce delle trasformazioni, a volte in modo repentino e disarmonico (lo stesso ragazzo rimane disorientato quando si guarda allo specchio, a volte certe parti del corpo sviluppano prima ed altre dopo).Una trasformazione a livello del...
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L’importanza del tempo libero per i bambini

Oggi, il tempo dei bambini è un tempo pieno. Sia a scuola, per la durata della giornata scolastica che dopo la scuola, dove di frequente le attività pomeridiane si susseguono fino spesso all’ora di cena, riportando i bambini stanchi a casa e ai loro giochi. Per gli adulti è chiara la distinzione fra tempo libero e non. Solo dopo gli otto anni i bambini concepiscono il passare del tempo come u...
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Perché parlare di emozioni migliora i rapporti e la comunicazione?

Se consideriamo le difficoltà degli adolescenti di oggi notiamo che non sono tanto di origine linguistica o cognitiva ma si manifestano in comportamenti specifici che riguardano la sfera emozionale, la vita di relazione ( chiusura sociale, aggressività, depressione, ansia, devianza, difficoltà nell’attenzione e nella riflessione su di sé ) e quindi è per questo che è necessario come educatori rife...
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L’ora della nanna

Spegnere la luce ed addormentarsi, per un bambino, significa iniziare un lungo viaggio solitario nel cuore della notte. Il passaggio dal giorno alla notte rappresenta non solo il distacco dai genitori, ma anche dal mondo esterno, dalla vita con gli altri e da tutti i nuovi giochi e i nuovi interessi che il bambino sta scoprendo. Perché dovrebbero avere voglia di lasciare andare tutte le eccitant...
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L’outdoor education

Offrire ai bambini proposte e opportunità di educazione all’aperto significa considerare i processi di apprendimento fondati anche sul presupposto che “fare educazione” significa “far fare esperienza” e di seguito rielaborazione di ciò che il bambino ha prima avvicinato e conosciuto col proprio corpo, col movimento e coi propri sensi (toccato, annusato, osservato, ascoltato…) e dunqu...
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Bambini digitali

I “bambini digitali” sono l’evoluzione di quei “nativi digitali” che nel 2001 fecero il loro ingresso sul palcoscenico sociologico ed educativo mondiale. Il termine “nativi digitali” venne coniato dallo statunitense Mark Prensky, sociologo ed esperto di educazione, per indicare la prima generazione di bambini cresciuta a pane e computer (o altri dispositivi elettronici). I bambini digitali, ...
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