Cooperativa il Millepiedi – Area Infanzia – La pedagogia della lumaca

La pedagogia della lumaca

A scuola è necessario bandire la fretta e gli alunni devono avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, dei loro modi e dei loro tempi di apprendimento. Il fautore della pedagogia della lumaca indica delle strategie didattiche di “rallentamento”, utili per far vivere ad ogni bambino la scuola come un luogo in cui si cresce in modo naturale e tranquillo.

Per noi è importante che ai bambini venga restituito il loro “tempo”, che è diverso da quello degli adulti, è un tempo più lento.
I bambini devono avere il tempo di giocare, di scoprire, di assaporare ogni istante della loro vita, senza l’obbligo di dover correre per essere al passo con il più veloce, per essere in linea con il programma da svolgere.

Come ha teorizzato Gianfranco Zavalloni nel suo libro “La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e non violenta”, è necessario riscoprire e ritornare ai ritmi lenti della natura, in contrapposizione con la scuola “digitale”, sempre più veloce e tecnologica, Zavalloni teorizza e mette in pratica nelle scuole di cui era dirigente un approccio analogico: una scuola lenta, non competitiva, alla riscoperta della manualità e del contatto con la terra.

È al suo approccio pedagogico che noi ci ispiriamo, per tornare a vedere ogni bambino come soggetto unico, come individuo, nel rispetto delle diversità, nella scoperta dei suoi talenti. Zavalloni ci indica quanto la Pedagogia della lumaca sia necessaria non solo per il bambino, ma anche per la salvaguardia dell’umanità, della natura e di tutte le creature viventi.

Applicare la pedagogia della lumaca nella nostra scuola significa:

  • rispettare i tempi di ognuno, il tempo di salutare la mamma, il tempo di giocare, di mangiare, di lavarsi le mani
  • riscoprire il tempo della natura attraverso la semina di fiori e piante nel nostro giardino, e l’attesa che serve nel vedere nascere un fiore o maturare un frutto
  • fermarsi ad ascoltare il vento, andare a salutare il mare d’inverno, portare briciole alle formiche, fare cose che hanno un valore per sé stesse ma che non hanno utilità pratica
  • osservare gli animaletti con il microscopio, stando attenti a non fargli del male
  • osservare e rispettare la natura, i suoi cambiamenti, i nostri cambiamenti
  • fare lavori manuali (falegnameria, levigatura, incollaggio, assemblaggio di materiali vari)